Nata tra il 1193 e il 1194, da adolescente fu conquistata da san Francesco, di 12-13 anni più vecchio di lei, e dopo averlo sentito predicare nella quaresima del 1210, si sentì guadagnata alla sequela Christi. Nella notte della domenica delle Palme dell’anno seguente, fuggì dalla casa paterna e, accompagnata dalla zia Bianca e da Pacifica di Guelfuccio, raggiunse la “Porziuncola”, come era chiamata allora la chiesetta di Santa Maria degli Angeli, dove era attesa da Francesco e dai suoi frati. Qui egli la rivestì di un semplice saio, le tagliò i capelli consacrandola alla penitenza e la affidò alle suore benedettine di San Paolo a Bastia Umbra. Inutilmente i familiari cercarono di riportarla a casa. Più tardi, su consiglio di Francesco, si rifugiò nella chiesetta di San Damiano che, sotto la protezione del vescovo Guido, diventò la casa madre delle “Povere dame recluse di San Damiano” e, dopo la morte della santa, delle “Clarisse”.
Qui Chiara visse per 42 anni, quasi sempre malata, seguita da molte sue amiche e parenti (la madre Ortolana, la zia Bianca, le sorelle Agnese e Beatrice), fedele alla scelta di rigorosa povertà che era per lei l’unico modo per preservare una sua specifica identità. Dall’Umbria la comunità si irradiò nelle altre regioni vicine.
La fermezza di carattere, la dolcezza d’animo, il modo di governare la comunità con carità e avvedutezza le procurarono la stima dei papi del suo tempo. Nel 1234, quando Assisi fu attaccata dall’esercito di Federico II, Chiara mise in fuga dei mercenari saraceni mostrando loro un ostensorio contenente un’ostia consacrata.
Qui Chiara visse per 42 anni, quasi sempre malata, seguita da molte sue amiche e parenti (la madre Ortolana, la zia Bianca, le sorelle Agnese e Beatrice), fedele alla scelta di rigorosa povertà che era per lei l’unico modo per preservare una sua specifica identità. Dall’Umbria la comunità si irradiò nelle altre regioni vicine.
La fermezza di carattere, la dolcezza d’animo, il modo di governare la comunità con carità e avvedutezza le procurarono la stima dei papi del suo tempo. Nel 1234, quando Assisi fu attaccata dall’esercito di Federico II, Chiara mise in fuga dei mercenari saraceni mostrando loro un ostensorio contenente un’ostia consacrata.