Pagine

sabato 5 giugno 2010

Johann Wolfgang Goethe



"Che mai è l'uomo, il celebrato semidio! Non gli vengono a mancare le forze appunto quando ne avrebbe bisogno? Sia che voli nella gioia o che precipiti nel dolore, non viene ugualmente trattenuto e riportato alla piatta gelida consapevolezza proprio quando anelava di smarrirsi nella plenitudine dell'Infinito?"
da "I dolori del giovane Werther", 1774



"Chi ha molto a che fare con i bambini scoprirà che nessuna azione esteriore resta senza influsso su di loro."


"Maledetti, trafitti dalla passione, l'amore ci sopravvive, l'arte ci rende immortali."
(A proposito degli artisti)



"Qualunque cosa sogni di intraprendere, incominciala. L'audacia ha del genio, forza, magia..."

Nessun commento:

Posta un commento