Parafrasando una nota pubblicità ed una poesia di Francesca Pellegrino, che spero non me ne voglia, vorrei parlarvi di quello, che per me, è essenziale nel rapporto con gli altri, soprattutto con chi non conosco e, cioè: l’educazione, il rispetto e la libertà di pensiero.
Chi mi conosce bene, ma anche voi che siete “Amici Virtuali” che rispetto e stimo come se vi conoscessi da anni, ha avuto modo di constatare la mia condotta, non che voglia essere considerata una “santa”, perché la prima ad avere difetti sono io, ma mi considero una persona rispettosa, una persona che a volte lede i propri interessi pur di non fare un torto a Tizio o a Caio.
Ultimamente la mia attività è rivolta al “mondo della critica letteraria”, attraverso le mie misere recensioni, seguendo gli ottimi consigli di Erwin ed Antonio, che in questo mondo ci sono dentro da molto tempo. Anche attraverso Radio Invisibili la mia popolarità sta crescendo in tal direzione, e per questo non smetterò mai di ringraziarla, così come il creatore e l’ideatore di MyLEMON Blog.
Ebbene, gli scrittori emergenti mi contattano per inviarmi il loro prezioso lavoro, frutto di notti passate in bianco davanti al pc, frutto delle loro emozioni, per avere una mia recensione. Questo non può che riempirmi di orgoglio e profonda soddisfazione.
Ecco il primo motivo del mio sfogo. Non dirò né nome né cognome, perché non lo trovo giusto, chiamerò tal persona X.
X mi contatta perché vuole che recensisca il suo libro e accetto che me lo invii. Una volta ricevuto, incomincio a leggerlo, ma mi fermo subito: la storia potrebbe andare, ma come è scritto no, personalmente non mi piace e, continuare a leggere, sarebbe per me una “violenza psicologica”.
Non mi considero un’esperta di libri, ma avendone letto tanti, mi sono fatta un’idea sul tipo di scrittura che voglio trovare. Lo dico e l’ho anche scritto: gli esordienti e gli autori sconosciuti hanno tanta da dare, in quanto scrivono per passione, non come chi sforna libri solo per Natale.
Fatto sta che scrivo a X PRIVATAMENTE, anche perché non mi permetto né ora né in futuro di scrivere pubblicamente che il libro di X è buono solo per tappare i buchi nel muro, ognuno ha i propri gusti!
Fatto sta che gli ho espresso il mio parere e, ribadisco, IN PRIVATO fra me e X.
X incomincia ad insultarmi, dicendo che io mi credo di essere una brava critica letteraria, che sono una donna stupida e superficiale, che ho offeso la sua anima di scrittore.
Rispondo che io non ho offeso nessuno, che nel caso in cui l’avessi scritto pubblicamente, allora sì che avrebbe avuto ragione! Gli rispondo che a me non piace leggere Coelho, che ho comprato un suo libro, ma dopo alcune pagine l’ho buttato perché non lo trovo di mio gradimento.
Niente, X continua con i suoi insulti, e alla fine, da perfetta persona ignorante, immatura e razzista mi scrive testualmente: “Io non conosco il siciliano e dato che non capisci l’italiano, non so come farti capire!”
(Sì perché la sottoscritta è siciliana di Catania e me ne vanto, senza nulla togliere ai problemi che ha il sud e al modo di essere amministrato, ma questo è un altro discorso)
La mia risposta: “Peccato, perché anch’io il siciliano non lo conosco e non lo capisco, a casa mia si parla solo ed esclusivamente l’italiano!”
E X continua con gli insulti. Mi son fatta prendere dai nervi, la discussione si dilungava da più di 20’, e sbagliando ho incominciato ad apostrofarlo. Dopodiché l’ho cancellato e bloccato su facebook, dal mio profilo, gruppo e fan page.
Passiamo alla 2° storia legata alla libertà di pensiero. Chiamerò tal persona Y.
Y mi contatta per scrivere sul suo sito pagandomi però, mi spiega il meccanismo, in pratica dovevo legare la mia penna alle ragioni del dio denaro. Lì per lì avevo anche accettato, ma la notte si sa porta consiglio, così come alcuni amici che ho contattato per esprimere le mie perplessità in seno alla proposta offertami.
Da premettere che tutto quello che faccio, incluse le mie collaborazioni con altri siti e con Radio Invisibili, lo faccio solo per passione, avendo ricevuto in cambio un’immensa soddisfazione per i commenti che ricevo e, da poco, i libri degli scrittori i quali vogliono che recensisca i loro testi.
Bene, il giorno dopo scrivo ad Y ringraziandolo di avermi preso in considerazione, ma che non sono disposta a legarmi le mani, anche se la parte economica era allettante, e se mi capitava un libro osceno? Dovevo fare l’ipocrita, andare contro me stessa, e scrivere che il libro è un capolavoro?? Ho ringraziato e rifiutato.
Perché vi ho scritto tutto questo? Il motivo è semplice. L’educazione, il rispetto e la libertà di pensiero non hanno prezzo: per tutto il resto c’è Mastercard!
Chiara D’Amico
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