Il blog è dedicato a chi, come me, ama leggere... anzi divorare libri ed immedesimarsi nel protagonista o nella storia e, mentre legge, vede attraverso le parole anche i posti e le persone descritte nel testo. Un libro apre la mente e mostra nuovi orizzonti.
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lunedì 13 settembre 2010
Breve storia della cucina siciliana.
Sicilia, la più grande delle isole del Mediterraneo, terra antica e terra di conquiste che si sono succedute nei secoli.
Nella nostra isola si sono alternati: Ausoni, Sicani, Siculi, Elimi e Fenici. Successivamente sbarcarono gli Ioni e Dori che fondarono Naxos e Zancle (Messina). Arrivarono i Cartaginesi, Greci e Romani.
In Sicilia giunsero anche le orde barbariche di Genserico, Arabi, Normanni e Aragonesi.
Nel XVIII sec. si alternarono le dominazioni sabauda, austriaca e borbonica; per arrivare al 1860 con Garibaldi e i Mille e la successiva annessione a casa Savoia.
Questo conciso excursus storico serve a far capire meglio la ricchezza e la varietà della cucina siciliana che ha risentito, nei secoli, delle varie dominazioni che si sono susseguite.
Come per esempio la ricotta salata e le olive condite risalgono alla Magna Grecia. Ai Romani si deve l’introduzione del maccu, una purea di fave cotta in acqua che si condisce con olio crudo e si mangia con pane e pasta.
Arabi, invece, sono piatti come il cuscus, la cassata e lo sciarbàt (in arabo), quest’ultimo è l’antenato del sorbetto, che veniva preparato con la neve dell’Etna insieme con le note profumate di frutta, agrumi e fiori.
Il farsumagru risale alla dominazione Angioina e Aragonese.
Poi fu la volta dell’introduzione della melanzana, del pomodoro e dei vari ortaggi di origine sudamericana che sbarcarono in Europa con il ritorno dei Conquistadores spagnoli dall’America Latina, e con i Borbonici, che governavano l’isola, approdarono anche in Sicilia con cui si crearono piatti come la caponata di verdure.
La ricchezza e bontà delle ricette della cucina siciliana sono così famose fuori dal contesto isolano, che nel XV secolo il Maestro Martino, che nacque e visse a Roma, le inserì nel “Libro de arte coquinaria di Maestro Martino”.
L’elenco delle prelibatezze siciliane dovrebbe continuare, includendo: pasta, secondi di carne e pesce, dolci e vini.
Siamo fortunati di vivere in questa terra ricca di storia e di cultura gastronomica che fanno invidia al mondo intero.
Chiara D’Amico
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