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martedì 10 febbraio 2015

10 febbraio: Giornata del Ricordo delle Vittime delle Foibe

Oggi, 10 febbraio si ricorda il massacro degli Italiani massacrati in Istria, Dalmazia e Friuli Venezia Giulia tra il 1943 e 1945.

Le foibe sono delle cavità carsiche naturali con ingresso a strapiombo. Qui migliaia gli italiani di Istria, Dalmazia, Trieste e Gorizia furono uccisi dalle truppe iugoslave guidate da Tito, fra il 1943 e il 1947, gettati morti e vivi. Dopo la firma dell’armistizio dell’8 settembre 1943 i partigiani slavi, in Istria e Dalmazia, uccidono senza alcuna pietà gli italiani fascisti e non comunisti buttandoli nelle foibe. Venivano legati l’un con l’altro, si ammazzava il primo della fila che cadendo nello strapiombo trascinava gli altri, vivi.  Primavera 1945: la Jugoslavia occupa l’Istria, Trieste e Gorizia. Le truppe guidate da Tito uccidono gli italiani senza distinzioni di sesso, età, credo religioso e politico. Fu una strage. Una pulizia etnica. Assoluta. 
Con la stipula del confine fra Italia e Jugoslavia del 1947, finiscono anche i massacri durati ben 4 anni.

giovedì 5 febbraio 2015

Etna, primo episodio eruttivo del 2015

Il primo episodio eruttivo dell’Etna si è concluso nella mattina del 2 febbraio.
La mattina del 31 gennaio la rete di sorveglianza sismica del vulcano Etna, costantemente monitorata dagli strumenti dell’INGV-Osservatorio Etneo di Catania, ha evidenziato un rapido aumento del tremore vulcanico, purtroppo, le pessime condizioni meteorologiche non hanno permesso un’osservazione di quanto stesse accadendo sul vulcano. Con il  miglioramento delle condizioni meteo nella serata del 1 febbraio, dopo ben 36 ore dall’inizio del fenomeno, si è potuto osservare che era in corso una vivace attività stromboliana da una singola bocca eruttiva posta sulla “sella” fra i due coni del Cratere di Sud-Est (SEC), con lanci di bombe incandescenti fino a circa 200 m di altezza ricadute sul fianco meridionale del Cratere di Sud-Est. Nel frattempo, da una bocca effusiva sulla base del cono del SEC fuoriusciva una colata di lava, che ha seguito lo stesso percorso della colata lavica del 28 dicembre, non riversandosi nella desertica Valle del Bove ma scendendo lungo il versante di sud-ovest.


Chiara D'Amico

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Sant'Agata, tra fede e tradizione popolare

Sant’Agata il cui nome in greco Agathé, significava buona, fu martirizzata verso la metà del III secolo, alcuni reperti archeologici risalenti a pochi decenni dalla morte, avvenuta secondo la tradizione il 5 febbraio 251, attestano il suo antichissimo culto.
Agata nacque nei primi decenni del III secolo (235?) a Catania.


Anche in Sicilia, come nell’intero Impero Romano, c’erano le persecuzioni contro i Cristiani, e nel II secolo era stata emanata una legge che vietava il culto cristiano.
Nel III secolo, l’editto dell’imperatore Settimio Severo, stabilì che i cristiani potevano essere prima denunciati alle autorità e, dopo, invitati ad abiurare in pubblico la loro nuova fede. Se avessero accettato di ritornare al paganesimo, avrebbero ricevuto l’attestato libellum, che confermava la loro appartenenza alla religione pagana, in caso di rifiuto venivano prima torturati e poi uccisi.