"Quando le volpi si sposano"
di Rossana Carturan
Navarra Editore, 2010
pp. 176, rilegato
€ 14,00
Maria Elena, Assunta, Germana, Irene, Peppina, e ancora altre: un vero e proprio matriarcato da affrontare per Margherita, che ritorna tra le mura domestiche di quella grande casa di campagna dopo anni di lontananza, richiamata dalla capostipite di famiglia, che non le anticipa però nessuna spiegazione. Le vecchie abitudini di punizioni e decotti "ristoratori" non sono cambiate, il rigore e l'acrimonia della nonna Esmeralda non si sono affievoliti col tempo. L'immaginario infantile di Margherita si ricostituisce e la costringe a rivivere emozioni accantonate, a riappropriarsi di quella parte del passato rimasta in bilico tra verità e leggenda, tra omissione e mistificazione. Ma non avrebbe immaginato di dover viaggiare con la mente fino alla Francia degli anni '20 e della poesia di Paul Valéry; di dover chinare la testa ed entrare nelle grotte a oltre 20 metri di profondità in cui le zie si rifugiavano durante la guerra e si divincolavano dalle braccia dei soldati tedeschi; di doversi domandare un giorno: sono figlia di un'assassina?
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