venerdì 28 gennaio 2011

Per chi si trova a Terni e dintorni, non perdetevi questo spettacolo!


"VIAGGIO"............a Franco Basaglia...

di FLAVIO CIPRIANI



Ideazione scenografica di Mauro Pulcinella


Con:
Mariella Agri, Roberta Bagalini, Michela Leonardi, Carlo Micheli,
Milena Pangrazi, Franco Picchini, Beatrice Sarra, Rita Sbrighi


Realizzazione scene:
M.Pulcinella, Carlo Micheli, laboratorio Gadnà


Realizzazione costumi:
Iva Pei


Tecnici audio-luci:
Dante Amori, Lauro Antoniucci, Gianni Carnevali, Renzo Cini, Luigi Finistauri, Federico Santini


Segretaria di produzione - pr Mariacristina Angeli



Teatro sociale di Amelia (TR), 29 Gennaio 2011, ore 21.15

giovedì 27 gennaio 2011

Giorno della Memoria: per non dimenticare.


Oggi 27 gennaio 2011 ricorre l’undicesimo Giorno della Memoria istituito con la Legge n. 211 del 20 luglio 2000. L’art. 1 così recita: “La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.”
Questo giorno è dedicato al ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi di concentramento nazisti. La scelta di tale data ricorda il 27 gennaio 1945, giorno in cui le truppe sovietiche scoprirono il campo di concentramento di Auschwitz e gli orrori che questo richiudeva al suo interno. Le testimonianze dei sopravvissuti rivelarono tutto l’orrore e l’efferatezza della politica nazista volta allo sterminio della razza ebrea.

La storia degli Ebrei è segnata da eventi drammatici. Una leggenda narra che il malvagio Tito, nel 70 D.C., distrusse il Tempio di Gerusalemme e riempì tre navi con donne e uomini e li abbandonò al mare senza nessuno che le guidasse. Dio mandò una tempesta che le fece naufragare e una di queste navi arrivò in Sicilia.
Gli Arabi favorirono, nella nostra regione, l’immigrazione di numerosi gruppi ebrei provenienti dal Nord Africa. I Normanni, successivamente alla dominazione araba, vennero in Sicilia con l’intento di affermare il Cristianesimo, limitando la libertà di idee e di attività degli Ebrei. Questo portò all’inizio degli scontri con la popolazione cristiana, che sotto il regno di Federico II divennero veri e propri tumulti. Gli Ebrei erano considerati “servi cameræ regis”, anche se godevano dei diritti politici. Sotto il dominio aragonese furono sottoposti a dure leggi che limitavano fortemente la libertà di culto. Inoltre furono emanate tasse e contributi straordinari, oltre la “Geisa” che già versavano agli Arabi per essere tollerati. In ricordo di questa tassa a Catania esiste, ancora oggi, la via Gisira che è la strada o il luogo di riscossione.
Nel 1312 Federico II di Aragona impose agli Ebrei di risiedere in quartieri separati da quelli cristiani e in zone periferiche dei centri abitati nascevano, così, i primi ghetti della storia europea. Gli ordinamenti di Federico II furono mitigati, successivamente, dal re Alfonso che nel 1450 stabilì con il rabbino messinese, Mosé Bonavoglia, rappresentante di tutti gli Ebrei siciliani, che questi ultimi potevano liberamente vivere dentro e fuori dal ghetto e non erano più obbligati ad assistere alle feste cristiane in cambio, però, di una “donazione” di 10.000 fiorini.
L’odio nei confronti degli Ebrei, tuttavia, non diminuì, infatti si scatenarono violente risse che divennero veri e propri massacri come a Scicli e a Modica. Nel 1455 ricchi Ebrei si imbarcarono con la scusa di fare un viaggio a Gerusalemme, ma questi furono scoperti arrestati e ferocemente puniti. La situazione divenne ingestibile al punto che le ordinanze regali, che vietavano gli spargimenti di sangue, non ebbero nessuna efficacia, perché gli Ebrei avevano acquisito un enorme potere economico e, il re Ferdinando il Cattolico emanò un editto in data 31 marzo 1492 in cui si stabilì l’espulsione dai suoi Stati di tutti gli Ebrei. L’editto fu applicato con estrema durezza, ma non si accorsero che così facendo si faceva un grave danno all’economia del regno, spopolando la Spagna e la Sicilia. Gli Ebrei che decisero di rimanere si convertirono al cristianesimo, anche se molti di loro rimasero di fede ebraica. L’editto del 1492 provocò un danno non solo economico ma anche culturale e morale. Scomparvero non solo i medici ebrei, gli artigiani e i mercanti ebrei, ma anche gli intellettuali e gli studiosi.

Dopo il 1492 i rapporti tra Cristiani ed Ebrei divennero sempre più difficili. Nel 1553 il Papa Giulio III condannò il Talmud, (libro sacro dell’Ebraismo), come opera anticristiana e ne ordinò il rogo. Nel 1555, in pieno Concilio di Trento, la svolta antiliberale della Controriforma, investì anche le Comunità ebraiche: Papa Paolo IV emanò una bolla dove venivano elencati una serie di obblighi e restrizioni che i governanti dovevano applicare nei confronti dei Giudei.

La popolazione ebraica in Sicilia, nel XV sec., viene stimata intorno alle 37 mila unità, che vivano in sei città: Palermo, Siracusa, Trapani, Marsala, Messina e Sciacca.
Dopo vari editti e re, si arriva alla dominazione borbonica. Il re Ferdinando IV nel 1784 emanò un decreto, in occasione della creazione del porto franco a Messina, in cui concedeva agli Ebrei la possibilità di stabilirsi nella città, ma nessun Ebreo raccolse l’invito memore del decreto di espulsione del 1492. Con l’arrivo dei Francesi, dopo il Trattato di Campoformido (o Campoformio) nel 1797, vennero aboliti i Ghetti e fu tolto l’obbligo di portare il contrassegno sugli abiti e sulle insegne delle botteghe.

Con l’unità di Italia, 1861, pur mantenendo le sue caratteristiche religiose e culturali, la storia degli Ebrei si amalgama con quella del resto della popolazione cristiana, integrandosi perfettamente nella società.
Il processo di integrazione fu bruscamente interrotto durante il regime fascista, con le emanazioni delle leggi razziali nel 1938, che condizionavano fortemente la libertà e la vita sociale degli Ebrei.
Quell’anno segnava l’inizio della Shoah, parola con cui si indica lo sterminio degli Ebrei ad opera dei nazisti. Un’azione criminale volta alla distruzione di un gruppo etnico, nazionale e religioso. Furono 6 milioni gli Ebrei uccisi nei campi di sterminio: Auschwitz, Birkenau, Dachau, Bolzano, Buchenwald, solo per citarne alcuni, campi che rimarranno per sempre simboli di morte e di odio, affinché questo resti da monito per le generazioni future, perché questo non si ripeta mai più.

Anche gli Ebrei siciliani finirono nei campi di sterminio nazisti. Dei pochi Ebrei presenti a Catania, si ricorda Antonino Lanza, di padre catanese cattolico e di madre ebrea polacca, deportato nel campo di concentramento di Dachau, riesce a sopravvivere anche se resterà infermo a vita.
Alcuni Ebrei, che in quegli anni si trovano a Catania per motivi di lavoro, sono: il prof. Azeglio Bemporad astrofisico, rimosso dalla carica di direttore dell’Osservatorio di Catania, tra il 1942 e il 1943 perde la moglie e la figlia. Il sig. Riccardo Momigliano, rappresentante di una casa farmaceutica, riesce a salvarsi dalle persecuzioni insieme ai suoi tre figli grazie al battesimo, conseguito dopo diverse insistenze da parte della moglie cattolica. Anche l’ingegnere Ugo Servadio riesce a battezzare i suoi figli. Vi sono anche degli stranieri Ebrei che vivono duramente quegli anni, come il maestro di musica Ilija Grinstein, russo, che nel 1939 deve abbandonare Catania per gli Stati Uniti. La cugina Giuditta Grinstein, invece, grazie all’intervento della Santa Sede riesce a farsi battezzare e a far comparire come data del suo matrimonio con un cattolico, una data anteriore al 1° Ottobre 1938. Secondo le leggi razziali sono da considerarsi nulli tutti i matrimoni misti contratti dopo tale data.
Con la scoperta del campo di Auschwitz da parte delle truppe sovietiche e dell’avanzata degli Alleati, si arriva al crollo del Terzo Reich. Hitler, morto suicida il 30 aprile 1945, nelle sue ultime disposizioni ordina la “soluzione finale”, con cui il regime tenta di portare a termine lo sterminio con l’evacuazione dei campi, l’uccisione degli internati, cancellando le prove di un’azione criminale volta alla cancellazione del popolo ebreo.
Primo Levi inizia il suo libro “Se questo è un uomo” con questi versi:

Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:

Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno.

Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.

O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.



Chiara D’Amico

mercoledì 26 gennaio 2011

"Il futuro nascosto", di Antonio G. Sangineto.


“Il futuro nascosto”
di Antonio G. Sangineto
Gruppo Albatros Il Filo, 2008 VIII° ristampa
pp. 165, brossura
€ 12,50


Un romanzo sul disagio giovanile, sulla inutilità di uno sguardo che cerca di oltrepassare i limiti del presente, sull'impossibilità di godere appieno di un'età preziosa e impagabile, troppo spesso ormai piegata da una società corrotta e avara. Zerach è un ragazzo come tanti, sveglio, intelligente, ironico. Laureatosi, s'affaccia al mondo in cerca di un lavoro, scontrandosi subito con una realtà ostile e beffarda: fuori dalla finestra nessun orizzonte, solo una Roma avida di sogni, dove s'aggirano uomini e donne magistralmente dipinti con tratti essenziali, personaggi ritoccati nei loro gesti quotidiani e involontari, nell'espressione di uno sguardo, nella ruga sulla fronte: particolari illuminati da una regia attenta, da un occhio indiscreto. In queste pagine c'è il cuore palpitante di una capitale fatta di vinti, di gente che campa alla giornata, che s'inventa, che si rinnova, che cambia faccia ed è sempre la stessa. C'è il cuore di tanti ragazzi che vogliono amare. C'è il futuro nascosto che nessuno riesce a immaginare.

Antonio G. Sangineto è nato a Torano Castello (CS). Vive e lavora a Roma. Conseguita la laurea con una tesi su P.P. Pasolini all’Università di Bologna, fa l’assistente alla regia a Mario Monicelli. Dal 1992 collabora con la RAI, curando fra l’altro la regia di sei documentari sulla Resistenza per VIDEOSAPERE e di una rubrica sui vini d’Italia, presentata da Bruno Pizzul, per UNOMATTINA. Attualmente lavora alla RAI e collabora a RAI 1 Cultura. È autore di una sceneggiatura per un lungometraggio, La Ruzzola, con la quale esordirà nella regia cinematografica. "Il futuro nascosto" è il suo romanzo d’esordio.



Suggerimenti di lettura di Chiara D'Amico

"La letteratura è un cortile", di Walter Mauro.


“La letteratura è un cortile”
di Walter Mauro
Giulio Perrone Editore, 2011
pp. 154
€ 11,00


Questo libro è il cortile dove finalmente l’autore raduna tutti gli amici di una vita. Anche, soprattutto quelli che adesso gli mancano. Poeti con le tasche colme di fogli, scrittori. Calvino armato di forbici, Moravia e la sua impazienza, Pasolini spericolato, Sciascia taciturno. Rafael Alberti ripensa a García Lorca, Carlo Levi chiede notizie di Neruda, Montale lascia in eredità un cappotto, Marquez ha paura di volare. Gli entusiasmi e le sconfitte; la musica, tantissima musica – la partitura di un’esistenza irripetibile che è un lungo tratto di storia del ’900. Percorsa a ritroso con il passo allegro, mai nostalgico, “da marinaio appena sceso dalla nave che ha circumnavigato il mondo”.

Per leggere e scaricare gratuitamente un breve 'assaggio' del libro, cliccare qui.

Il nuovo libro di Walter Mauro uscirà in questi giorni e dal 28 gennaio sarà in promozione in tutte le Feltrinelli d'Italia.

Walter Mauro, nato a Roma nel 1925, è tra i più noti esponenti della critica militante musicale e letteraria ed è sovrintendente della società Dante Alighieri. Allievo di Ungaretti, si è occupato, con monografie critiche, di numerosi autori italiani e stranieri, come Sciascia, Alvaro, Fenoglio, Baldwin, Gramsci, Dante, Sartre. In collaborazione con Elena Clementelli ha pubblicato tre antologie dedicate al Blues, agli Spirituals e ai Work Songs. È autore anche di Storia dei neri d’America (Newton & Compton), Storia del jazz (Newton & Compton), Il blues e l’America nera (Garzanti), Jazz e universo negro (Rizzoli), Louis Armstrong, il re del jazz (Rusconi) e Miles e Juliette (Giulio Perrone).


Suggerimenti di lettura di Chiara D'Amico

lunedì 24 gennaio 2011

Lavorare in casa editrice dal manoscritto al libro.


La Navarra Editore offre una nuova esperienza nel campo dei corsi rivolti alla formazione di figure professionali nel campo dell'editoria, corsi non solo in aula, ma anche on-line.
I corsi on-line non saranno una versione a distanza dei tradizionali corsi frontali in aula, ma un modello rivoluzionario basato sulle tecniche di e-learning che stimolerà una forte interazione alunno-docente grazie all'utilizzo di conference in diretta streaming e in più materiali di approfondimento scaricabili on line, video, tutorial e un supporto costante di tutoraggio tramite forum.

Per maggiori informazioni consultare il sito della Navarra Editore.

martedì 18 gennaio 2011

“Vi racconto l'astronomia”, di Margherita Hack.




“Vi racconto l'astronomia”
di Margherita Hack
Laterza, 2004 – 13° ed. 2010
pp. VI-165, ill., brossura
€ 8,50




Come spiegare l’universo in modo semplice.
“Corriere della Sera”

“Vi racconto l'astronomia” è la dimostrazione tangibile di un’intima convinzione che potremmo definire di democrazia culturale: la scienza è un patrimonio che appartiene a tutti e di cui tutti devono poter usufruire.
“l’Unità”

Un libro, scientificamente fondato e insieme divulgativo, scritto con la passione di chi l’astronomia la insegna e la vive ogni giorno, per chi vuole familiarizzare con stelle, pianeti, eclissi, galassie.

Margherita Hack è l’astrofisico italiano più conosciuto dal pubblico. La sua popolarità è dovuta a una carriera prestigiosa ma soprattutto all’impegno laico contro i pregiudizi, a tutela della diffusione della cultura scientifica. É stata premiata con le più alte onorificenze italiane e straniere ed è socio dell’Accademia dei Lincei. Ha pubblicato oltre 250 lavori su riviste internazionali ed è autrice di una ventina di volumi scientifici e di divulgazione.

Suggerimenti di lettura di Chiara D'Amico

lunedì 17 gennaio 2011

"La sezione aurea. Storia di un numero e di un mistero che dura da tremila anni", di Mario Livio.




"La sezione aurea. Storia di un numero e di un mistero che dura da tremila anni"
di Mario Livio
BUR – Biblioteca Univ. Rizzoli, 2007
pp. 414, ill., brossura
€ 9,80



“Quella del mistero è la più straordinaria esperienza che ci sia dato vivere. É l’emozione fondamentale situata al centro della vera arte e della vera scienza.”
Albert Einstein

C’é qualcosa che accomuna la mirabile disposizione dei petali di una rosa, la celebre opera “Sacramento dell’Ultima Cena” di Salvador Dalì, l’armoniosa spirale di alcune conchiglie, l’allevamento di conigli e la serie di Fibonacci (1, 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21, 34, 55... in cui ogni cifra è la somma delle due che lo precedono)?
Per quanto strano possa sembrare, dietro queste realtà così disparate si nasconde sempre lo stesso numero razionale. Non esprimibile con una frazione e con infinite cifre apparentemente casuali dopo la virgola, è pari a 1,6180 e viene comunemente indicato con la lettera greca “phi”. Esprime una proporzione geometrica sotterranea scoperta dai pitagorici, calcolata da Euclide, chiamata (in un trattato di Luca Pacioli illustrato da Leonardo) “divina proporzione” e in seguito, nell’Ottocento, “sezione aurea”, che tende a mostrarsi nei luoghi più impensati e per questo è vista da molti matematici come il simbolo dell’armonia dell’universo. In questo libro Mario Livio ci porta alla scoperta dei miti e della realtà della sezione aurea, in un viaggio dove il mondo fisico e le creazioni artistiche si scoprono profondamente e indissolubilmente legati alla limpida bellezza dei numeri.

Mario Livio, astrofisico, lavora presso lo Space Telescope Science Instiute, dove coordina il programma scientifico del telescopio spaziale Hubble. Ha pubblicato “La bellezza imperfetta dell’universo” (2003), “L’equazione impossibile” (BUR 2006) e “Dio è un matematico (BUR 2010).



Suggerimenti di lettura di Chiara D'Amico

martedì 11 gennaio 2011

“Le curve celebri. Invito alla storia della matematica attraverso le curve piane più affascinanti”, di Luciano Cresci.


“Le curve celebri. Invito alla storia della matematica attraverso le curve piane più affascinanti”
di Luciano Cresci
Franco Muzzio Editore, 2006
pp. XXII-194, ill., brossura
€ 14,00


Questo libro si propone come un invito alla storia dellà matematica attraverso brevi descrizioni di curve piane, per un motivo o per l'altro degne di essere menzionate: esse possono invogliare a percorrere l'affascinante itinerario del pensiero umano nel campo matematico. L'itinerario proposto abbraccia 2500 anni di storia, senza propositi di rigore, cronologico ma con una ricercata fedeltà alle fonti. Ogni curva che viene presentata nel testo è associata al suo ideatore e di quest'ultimo viene tratteggiata la personalità: le biografie dei matematici sono spesso ricche di episodi, di avvenimenti, di aneddoti curiosi, e la parte matematica delle curve non può prescindere dalle circostanze della loro creazione. Le curve celebri sono tali in quanto celebri sono i loro autori.


Suggerimenti di lettura di Chiara D'Amico