giovedì 1 aprile 2010

“Galileo Astronomo 1609-2009”, di Gabriele Vanin.


"Galileo astronomo 1609-2009"
di Gabriele Vanin
Edizioni DBS, 2009
pp.144, brossura

€ 15,00

Questo libro a differenza di altre pubblicazioni dedicate a Galileo, si concentra sulle sue osservazioni astronomiche: le analizza a fondo, le interpreta, le inquadra nel particolare periodo strorico in cui vennero svolte, ma soprattutto le replica. Già, perché Vanin ha voluto cimentarsi nelle stesse condizioni in cui Galileo Galilei condusse le sue osservazioni, ricostruendo alcuni cannocchiali dalle caratteristiche ottiche molto simili a quelle dei cannocchiali galileiani di cui si ha testimonianza certa, come per esempio quelli conservati presso il Museo di Storia della Scienza di Firenze. Così con alcune lenti di piccolo diametro e qualche tubo in plastica o alluminio, l'autore ha potuto riprodurre cannocchiali da qualche decina d'ingrandimenti con i quali è poi andato a replicare in maniera sistematica tutte le osservazioni dello scienzato pisano, dai crateri lunari ai satelliti di Giove, dall'ammasso stellare delle Pleiadi agli anelli di Saturno (non riconosciuti come tali da Galileo). Vanin parla delle difficoltà incontrate nel puntare gli astri e inseguirli, dati gli stretti campi di vista dei telescopi galileiani, ma anche della meraviglia che si prova ad osservare i crateri lunari. L'autore ci diletta, inoltre, con un testo documentatissimo, ricco di anedotti, di particolari curiosi e di citazioni, dalla cui lettura si apprendono le circostanze in cui Galileo si trovò a vivere e lavorare, dagli anni immediatamente precedenti all'invenzione del telescopio (che è attribuita all'olandese, tedesco di nascita, Hans Lipperhey o Lippershey, che realizzò i primi esemplari nel 1608) a quelli immediatamente successivi, con la pubblicazione del “Sidereus Nuncius”, la cui prima edizione vide la luce a Venezia nel marzo del 1610, e a tutto quello che ne seguì.

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