Giornalista e scrittore, colombiano di nascita, è nato il 6 marzo del 1927 ad Aracataca, le sue opere sono state tradotte in tutte le lingue e ha venduto 50 milioni di copie.
«Gabo», così soprannominato, è il maggior esponente del realismo magico.
Insignito del Premio Nobel per la Letteratura nel 1982 con la seguente motivazione: «per i suoi romanzi e racconti, nei quali il fantastico e il realistico sono combinati in un mondo riccamente composto che riflette la vita e i conflitti di un continente».
Inoltre, Gabo ha sempre sottolineato il valore della scrittura, definendola come unica felicità fine a se stessa. A tal proposito dichiarò:«Credo che il dovere rivoluzionario dello scrittore sia scrivere bene [...]. Il romanzo ideale è un romanzo assolutamente libero, che non solo inquieta per il suo contenuto politico e sociale, ma anche per il suo potere di penetrazione nella realtà; e meglio ancora se è capace di rivoluzionare la realtà per mostrarne il rovescio».
Questi i suoi romanzi:
“Foglie morte” (1955), “Racconto di un naufrago” (1955), “La mala ora” (1962), “Cent'anni di solitudine” (1967), “L'autunno del patriarca” (1975), “Cronaca di una morte annunciata” (1981), “L'amore ai tempi del colera” (1985), “Il generale nel suo labirinto” (1989), “Dell'amore e di altri demoni” (1994), “Notizia di un sequestro” (1996), “Memoria delle mie puttane tristi” (2004).
Chiara D'Amico
PS:
Segui Libri, che passione! anche su Facebook (gruppo e pagina), Google+ (gruppo e community e profilo personale), Twitter (ChiaraDAmico1) e Tumblr (chiaradamico1)
Nessun commento:
Posta un commento