domenica 9 maggio 2010

"Danlenuàr", di Giacomo Guarneri.


"Danlenuàr"
di Giacomo Guarneri
Navarra Editore, 2009
pp. 72
€ 10,00


1956. Il giorno dopo la catastrofe mineraria di Marcinelle, in Belgio, Genoveffa riceve la visita ufficiale di re Baldovino. Vorrebbe condividere con il sovrano la propria vicenda: sette anni di corrispondenza con il marito Antonio, intrappolato per sempre a oltre mille metri sottoterra. Ma Baldovino porge i propri saluti e si congeda. Sola con i propri ricordi, Genoveffa ripercorre le tappe di una vicenda d’amore, di guerra e di migrazione.
Giacomo Guarneri ha integrato memorie familiari e riflessioni sul presente, testimonianze orali e scrittura creativa. Dopo avere focalizzato la propria attenzione sull’esodo che seguì il Protocollo di Roma a partire dal 1946 – il cosiddetto accordo “minatore-carbone”, per cui il governo s’impegnò a inviare operai italiani al lavoro sotterraneo in Belgio in cambio di un prezzo di favore nell’acquisto del carbone – e dopo avere intervistato gli ex-zolfatai dell’entroterra siculo e i superstiti abruzzesi della catastrophe di Marcinelle, Guarneri ha realizzato Danlenuàr, non tanto per ricostruire la vicenda storica da cui il dramma epistolare si sviluppa, quanto per coglierne l’universalità dei significati.
Danlenuàr è l’incontro con il diverso, la paura, il fascino del viaggio e del non conosciuto, il dolore della lontananza e della perdita, le condizioni di insicurezza sul lavoro, la dignità umana scalfita, le morti bianche di ieri e di oggi.

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