Il primo Giro d’Italia conterà un totale di 8 tappe e 2448 chilometri, si concluderà il 30 maggio con la Torino-Milano e sarà vinto da Luigi Ganna, varesino e dell’Atala.
Fonte immagini: Google |
La quarta tappa della 97° edizione del Giro d’Italia parte, finalmente, sul suolo italico snodandosi per 112 chilometri in Puglia da Giovinazzo a Bari. Anche qui, come in Irlanda, protagonista è la pioggia che stavolta crea scompiglio facendo letteralmente passeggiare il Gruppo.
Il perché del loro “rifiuto” nel gareggiare sta nel “problema sicurezza”: la pioggia caduta crea un effetto saponata che nel circuito barese, da ripetersi 8 volte con 15 curve, creerebbe dei problemi di staticità. Purtroppo, ci sono state delle cadute per via della pioggia che è iniziata a cadere negli ultimi chilometri. Il Gruppo compatto ha chiesto più volte la neutralizzazione del tempo nell’ultimo giro del circuito cittadino e la non assegnazione degli abbuoni, richiesta che è stata poi accolta.
Questo però ha suscitato delle polemiche da parte dei tifosi che commentavano su twitter attraverso l’hashtag #processoallatappa. Infatti, non si capisce il motivo per il quale i corridori abbiano avuto paura nel correre e di fare assistere allo spettacolo che tutti si aspettavano di vedere, in una tappa pianeggiante adatta ai velocisti. Ci può stare la paura di cadere e di farsi male, ma così facendo non si è avuto rispetto per la città di Bari e per i tanti appassionati che hanno visto la tappa in diretta televisiva giudicandola abbastanza noiosa e monotona. I corridori hanno preso una decisione saggia per la loro sicurezza. I tifosi contestano la mancata disputa regolare della tappa. Come sempre avviene la verità sta nel mezzo. In certi casi coniugare sicurezza e spettacolo risulta difficile. Il Giro è ancora lungo; i corridori sapranno trovare il modo di riscattarsi e i tifosi troveranno altre occasioni per potersi godere le emozioni di tappe entusiasmanti.
La Puglia ritorna ad essere presente anche quest’anno. Lo scorso anno, infatti, la città di Giovinazzo è stata attraversata durante la sesta tappa, di 154 chilometri da Mola di Bari a Margherita di Savoia, e da Giovinazzo ha preso il via il Giro d’Italia Femminile 2013 (Giovinazzo-Margherita di Savoia).
Puoi leggere il mio articolo "Giro, tappa discussa nell'anniversario della nascita" anche su Cyclingtime.it cliccando qui.
Buona lettura!
Chiara D'Amico
Il perché del loro “rifiuto” nel gareggiare sta nel “problema sicurezza”: la pioggia caduta crea un effetto saponata che nel circuito barese, da ripetersi 8 volte con 15 curve, creerebbe dei problemi di staticità. Purtroppo, ci sono state delle cadute per via della pioggia che è iniziata a cadere negli ultimi chilometri. Il Gruppo compatto ha chiesto più volte la neutralizzazione del tempo nell’ultimo giro del circuito cittadino e la non assegnazione degli abbuoni, richiesta che è stata poi accolta.
Questo però ha suscitato delle polemiche da parte dei tifosi che commentavano su twitter attraverso l’hashtag #processoallatappa. Infatti, non si capisce il motivo per il quale i corridori abbiano avuto paura nel correre e di fare assistere allo spettacolo che tutti si aspettavano di vedere, in una tappa pianeggiante adatta ai velocisti. Ci può stare la paura di cadere e di farsi male, ma così facendo non si è avuto rispetto per la città di Bari e per i tanti appassionati che hanno visto la tappa in diretta televisiva giudicandola abbastanza noiosa e monotona. I corridori hanno preso una decisione saggia per la loro sicurezza. I tifosi contestano la mancata disputa regolare della tappa. Come sempre avviene la verità sta nel mezzo. In certi casi coniugare sicurezza e spettacolo risulta difficile. Il Giro è ancora lungo; i corridori sapranno trovare il modo di riscattarsi e i tifosi troveranno altre occasioni per potersi godere le emozioni di tappe entusiasmanti.
La Puglia ritorna ad essere presente anche quest’anno. Lo scorso anno, infatti, la città di Giovinazzo è stata attraversata durante la sesta tappa, di 154 chilometri da Mola di Bari a Margherita di Savoia, e da Giovinazzo ha preso il via il Giro d’Italia Femminile 2013 (Giovinazzo-Margherita di Savoia).
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Chiara D'Amico
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