mercoledì 1 dicembre 2010

Le mie recensioni: "Non Adesso" di Stefano La Monica.


“Non Adesso”
di Stefano La Monica
Altrerighe, 2009
pp. 162, brossura
€ 11,00


“Non Adesso” è un libro forte come un pugno sullo stomaco, che ruota attorno al protagonista seduto su un cornicione, dove analizza la sua vita, i suoi amori Lei e lei, le aspettative di scrittore emergente.
É un libro ben scritto, con una scrittura scorrevole e coinvolgente, che porta il lettore ad immedesimarsi con il protagonista, a soffrire con lui e sperare per lui, che tutto si risolva per il meglio.

Belle sono le parole dette dal padre al protagonista riguardo il diverso amore che si prova per i figli e per la moglie: “[...] Se verrà il giorno in cui metterai al mondo un figlio, capirai che non esiste amore più grande di quello. Noi ormai siamo legati da un amore lungo e resistente, ma ci lasciamo travolgere solo da quello che proviamo per tutti voi tre. [...]”.
Il protagonista, come scrittore emergente, chiedeva soltanto poco tempo a questo o a quell’editore, pochi minuti la sera affinché questi leggessero il suo componimento, ed è il concetto di tempo che viene fuori in uno dei suoi dialoghi con il commissario: “[...] Guardi giù, commissario. Guardi tutta questa città. É piena di gente che non è riuscita a dedicarmi nemmeno due ore del proprio tempo. E dire che a loro avevo chiesto pochi minuti ogni sera e non due ore tutte insieme, come sto chiedendo a lei. [...]”.
Il personaggio principale, durante una pausa di riflessione, pensa alla sua vita, a come questa vita la viviamo, la sprechiamo, invece di trarne il massimo da ogni cosa e da ogni situazione: “[...] É dura voltarsi e guardare tutta quella vita che ci lasciamo alle spalle. Una successione di giorni che, come perline, possono più o meno brillare. Anche se, come disse qualcuno, i giorni veramente belli della vita sono solo 4 o 5. Tutti gli altri fanno volume. [...]”.

Stefano La Monica è nato a Roma nel 1969 e risiede a Brindisi dal 1976. É stato un bravo studente fino al secondo anno di liceo, dopo di che la pallacanestro lo ha distolto da qualsiasi forma di cultura. Fortuna volle che, un giorno, un’amica gli regalasse un libro...
E meno male che quel libro lo ha letto, perché così ha avuto la curiosità di cimentarsi come scrittore.
“Non Adesso” primo romanzo di Stefano La Monica, un romanzo da leggere tutto d’un fiato e che lascia il segno.
“Vorrei lasciare il segno di me sui muri di una notte d’estate...” (Pooh).


Chiara D'Amico

4 commenti:

  1. recensione accattivante...leggo Stefano La Monica sulla rubrica che cura per TB. Comprerò senz'altro il suo libro, della cui uscita non ero informata..fino ad oggi, quando, per caso, ho cliccato il link su facebook

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  2. L'autore Stefano La Monica mi ha inviato il suo commento che posto di seguito in due parti:

    Qualsiasi modalità della scrittura (per hobby, per professione, per gusto, per noia, per amore...) rimane incompleta se non ha lettore alcuno. Io non ne ho trovati molti, ma quei pochi che sono arrivati fino al punto e hanno anche voluto dirmi le loro sensazioni... beh, non voglio perdermi in stucchevoli ringraziamenti, ma posso dire con certezza che il 50% dell'entusiasmo che serve per scrivere un altro romanzo proviene dalle parole dei lettori di quello precedente. E questa percentuale equa si sposta ancora un po' quando qualcuno il suo commento me lo scrive, lo articola, non lo riduce con frasi che riguardano se stessi e non me, non il mio romanzo: "Mi è piaciuto". Fa un immenso piacere che una cosa che hai scritto sia piaciuta a qualcuno; ma più che il quanto, io voglio sapere il quando, il dove, la pagina, quale situazione, quale frase, quale passaggio. E mi piace da morire che in un passaggio nel quale io ci ho messo una pennellata di nero fondo, qualcun altro ci veda un nero meno notturno, forse diverse tonalità di grigio o addirittura il bianco, capovolgendo le mie intenzioni e il risultato; che qualcuno prenda la vergogna che ho scritto e la confonda con la viltà; l'amore con il sesso; le grida con l'odio; la pigrizia con la fine di un amore; il tradimento con un gioco. Mi piacciono tutte queste situazioni diverse e mille altre ancora. Però succede anche che in alcune circostanze io abbia lasciato (o lanciato...) sassolini tanto piccoli che quasi non vengono notati; e invece qualcuno se ne accorge, li guarda da vicino, li prende nelle mani per apprezzarne la forma. E poi li vede esattamente così come io li ho disegnati. Così come qualcuno che si accorge cosa ci sia alla base di un romanzo, cosa io abbia piazzato nel centro, a chi io abbia deciso di affidare il ruolo del protagonista.

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  3. Seconda parte del commento di Stefano La Monica:

    E' una parola che fa pensare quasi sempre ad una persona in carne e ossa. Ma non sempre è così.
    "Non Adesso" racconta la storia di un ragazzo che sale su un cornicione e minaccia di buttarsi. E' innegabile che sia lui il protagonista. Ma al centro di tutto, invece, c'è il Tempo, quello con la lettera maiuscola, ma anche il tempo piccolo fatto di minuti, di attimi da regalare a qualcun altro, a qualcuno che li mendica come fossero per lui una medicina di importanza vitale. E se questa vita sembra sempre andare di fretta e impone agli uomini di lavorare e correre senza fermarsi mai, di arrivare la sera nel letto senza avere la forza o la voglia di leggere 15 pagine in 15 minuti (ciò che il protagonista di "Non Adesso" per l'appunto va mendicando a destra e a manca)... se succede tutto questo... beh, si può dire che il romanzo sia nato fuori dalla mia testa, altrove, in tutti i posti in cui editori, direttori e giornalisti non hanno letto quello che avevano promesso di fare. Se c'è una parte autobiografica in "Non Adesso", è proprio questa. Forse solo ed esclusivamente questa. Quei rifiuti io infatti li ho subiti nella vita vera. Ho ammonticchiato tutti i minuti, 15 alla volta, che alcune persone non mi hanno regalato. E poi ho solo raccontato la storia sollevandola da terra fino a farla arrivare sul cornicione di un quinto piano, per darle una connotazione diversa che non fosse la banalità della mia vita vera, quando, dopo ogni rifiuto, ho semplicemente continuato a cercare la persona che potesse pubblicare il mio romanzo. Nella realtà, l'ho poi trovata: Carla Saponaro, della (purtroppo defunta) Casa Editrice Altrerighe di Napoli. Nella realtà romanzata, invece, il ragazzo sale sul cornicione e minaccia di buttarsi per l'iniquità del mondo. E mentre decide, cerca di capire se la sua vita ha avuto un senso, se lo hanno avuto i rapporti con gli altri, con gli amici, coi genitori, con la sorella e il fratello, con le sue due ex. E tra un pellegrinaggio e l'altro di tutta questa gente al suo cornicione, il ragazzo distrugge la propria mente perché i suoi desideri, seppur immensi come la velleità di diventare uno scrittore di successo e poterci così vivere di questa cosa, si sarebbero potuti realizzare con poco, con qualcuno, magari un editore illuminato e controcorrente, che avesse voluto dargli un po' d'attenzione, un po' del suo tempo, quei maledetti e amati 15 minuti. Il protagonista di questo romanzo è quindi il Tempo, e qualunque accezione gli si voglia dare.
    Qualcuno se n'è accorto in modo assolutamente lucido, e l'ha scritto in una recensione molto bella, articolata e lunga. Beh... di certo non lunga come questa mia. Ma questo perchè (oltre alla certezza di non possedere il dono della sintesi) mi piace che anche dalla lunghezza di questo mio ringraziamento si capisca quanto mi ha fatto felice Chiara con le sue parole.
    Con affetto. STEFANO LA MONICA

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  4. Ringrazio Giu Sa per il suo commento che mi riempie di enorme soddisfazione, ma soddisfazione più grande è sapere che la mia recensione è piaciuta all'autore!!!

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